Anima, spirito e corpo

“Tre cose sanza dubio sono in noi: anima, spirito e corpo; l’anima e il corpo sono di natura molto diversa; congiungonsi insieme per mezzo dello spirito” (Marsilio Ficino)
“Tutto il vostro essere,spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la Parusia del Signore nostro Gesù Cristo” (San Paolo, 1 Tess. 5,23).

Nell’alchimia interiore queste tre realtà sono simboleggiate dai tre elementi dell’Opera: zolfo, mercurio e sale, dove lo zolfo sta per l’anima, il sale per il corpo ed il mercurio per lo spirito che lega entrambi e rende possibile la trasmutazione.

Se perdiamo la consapevolezza della tripartizione della nostra natura, ci perdiamo in un fuorviante dualismo fra anima e corpo, fra materia e spirito, che è estraneo alla creazione. Il dualismo appartiene ad un ramo distorto della Gnosi, quello dei Manichei e dei Catari (fra questi ultimi pur con diverse gradazioni).
La vera Gnosi conduce alla certezza dell’unità androgina della nostra natura ed al ruolo misterioso che l’uomo occupa nell’universo, quale mediatore fra cielo e terra: “Ti ho collocato come centro del mondo perchè da lì tu potessi meglio osservare tutto quanto è nel mondo. Non ti creammo né celeste né terrestre, né mortale né immortale, in modo tale che tu, quasi volontario e onorario scultore e modellatore di te stesso, possa forgiarti nella forma che preferirai. Potrai degenerare negli esseri inferiori, ossia negli animali bruti; o potrai, secondo la volontà del tuo animo, essere rigenerato negli esseri superiori, ossia nelle creature divine” (Pico della Mirandola).

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