Gestualità e ritualità del sacro: la mistica del Graal

Poco tempo fa partecipavo ad una messa.

Al momento della consacrazione, il giovane sacerdote prese l’ostia con la mano destra e d’impeto la sollevò alta sopra la testa, col braccio teso, mostrandola ai fedeli.

Quel gesto mi ha fatto pensare, perché a mio parere non si confaceva alla sacralità del rito. La Chiesa infatti chiede al sacerdote di prendere l’ostia con entrambe le mani e di sollevarla così, con le mani congiunte. E la differenza è enorme, non di forma, ma di sostanza.

Il gesto del giovane sacerdote infatti ha fatto dell’ostia un vessillo, uno stendardo, da mostrare come un simbolo. Ma così facendo ha dimenticato la Presenza, perché quel piccolo disco bianco, consacrato, non è un simbolo, ma il Trono immacolato della Vita. E questo è il cuore della nostra consapevolezza cristiana, altrimenti la messa e la liturgia non servono a nulla.

Quando il sacerdote solleva l’ostia con entrambe le mani ed alza le braccia al cielo, ecco che quel disco esile diventa il vertice di un triangolo e ne mostra la Natura: vi si riassume la Trinità.

E in essa le due braccia si congiungono, le due parti opposte del celebrante, la destra e la sinistra, il maschile ed il femminile, il positivo ed il negativo, nell’Assoluto che tutto racchiude ed in cui non vi è divisione.

Ecco che il gesto rituale diffonde la sacralità di quell’ostia, nella quale l’imposizione delle mani ha introdotto la Presenza, quel Pensiero che divenuto Parola crea continuamente la Vita. Quell’esile supporto è divenuto il Graal.

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3 commenti su “Gestualità e ritualità del sacro: la mistica del Graal

  • A wonderful insight. Thanks very much for your excellent book on San Miniato, “The Language of the Angels”. I found particularly helpful the reflections on the connection between the geometric squaring of the circle, the Holy Grail image, and the Arthurian literature developed at the time by Boron, Chretien, and others. Your research enriched my understanding also of the Scholastic debate raging at the time between the Nominalists and the Realists. This seems to have been an idee fixe of the era and must have driven much of the art, architecture, and music that emerged from that fertile time. Again, thank you for your work and blessings upon you in the future.

  • Stamane, 28 Agosto 2022, alla SS Messa delle 8 in una chiesa milanese, dopo la lettura del suo post, mi sono accorto della stessa gestualità, anche con la elevazione del calice.
    Non avevo letto con attenzione il post, ma effettivamente ho avuto anch’io una sensazione di stranezza. Mi consola il pensiero, che è certezza, che lo Spirito si muova deve e come voglia, senza curarsi dell’operatore!!
    Grazie!

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