ANCORA SU “I CAVALIERI DEL MISTERO”

 

Nessun risultato è mai definitivo, perché nuovi dati o nuove interpretazioni possono cambiare le convinzioni che via via maturano. Tuttavia oggi sono convinto che non è mai esistito un esoterismo dei Templari (parlo dei cavalieri originari, non dei neotemplari, che sono altra cosa). Si può parlare invece di un esoterismo medievale, che permeava a vari livelli tutte le espressioni della società, perché l’uomo del Medio Evo (e mi rendo conto della genericità di questa definizione storico temporale) era immerso nel soprannaturale.

Egli crede nella magia bianca e nera, nell’astrologia, nella divinazione, nella visione profetica, perché il suo orizzonte non è solo materiale, ma soprattutto spirituale.

Esiste dunque nel Medio Evo un’affannosa ricerca di Dio,  spesso senza la mediazione di una Chiesa che appare dedita alla gestione del potere prima che alle cose celesti. La ricerca di Dio è infatti ricerca di purezza, di trascendenza, di rigore morale ed un clero corrotto non può percorrerla, né tanto meno pretendere di guidarla.

Per questo la Gnosi riapparve in Occidente dall’XI secolo con prepotenza, ad indicare una strada mistica personale, la quale conduce l’anima individuale all’immersione in quell’Energia Intelligente, che muove l’universo e continuamente lo crea e lo rigenera, in un vortice di Amore senza fine.

I Templari, come del resto gli Ospitalieri, respirarono questo clima e diversi di loro praticarono vie esoteriche, comuni tuttavia anche ad altri gruppi.

I Templari accolsero i Fedeli d’Amore ed offrirono alla loro ricerca mistico sapienziale una protezione potente contro persecuzioni o ingerenze del clero locale. La strada dei Fedeli d’Amore fu dunque quella di diversi templari e fu comune a molti Catari, a a molti ebrei, a molti seguaci dell’Islam.

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