E’ un dato di fatto: l’intelligenza è diffusa ovunque sulla Terra. Non è caratteristica solo dell’uomo, perché è anche attorno all’uomo. Negli animali, nei pesci dell’acqua, negli uccelli del cielo è facile constatarne la presenza. Nelle piante, e forse anche nei minerali e nelle rocce, essa assume la forma silente di un’anima vitale.
Non esiste nell’universo qualcosa che sia presente come fenomeno straordinario ed unico in un singolo luogo, perciò se l’intelligenza è diffusa, pur con gradazioni diverse, su tutta la Terra, deve esserlo anche nell’universo. Possiamo dunque dare per certo che l’intelligenza sia parte della sua struttura ed anzi, datane l’innegabile eccellenza, della sua essenza più intima. L’intelligenza appare infatti come una particolare forma di energia, la più complessa e la più sottile, pronta ad emergere, ovunque dalla materia scaturisca la vita. E’ lecito allora ritenere che essa costituisca l’energia di fondo che pervade il cosmo, che lo regola e lo rigenera in ogni istante, che ne sia il tessuto connettivo, un’onda silenziosa che ovunque è sottesa, che ogni cosa fa vibrare.
Nell’uomo l’intelligenza si forma nella mente e da essa si libera. L’universo è pervaso di intelligenza, deve dunque possedere anch’esso una mente, o addirittura essere il corpo che riveste una Mente. Di questa Mente infinita la nostra mente individuale è una parte. L’uomo non è infatti un’anomalia straordinaria, ma un tassello del tutto. Il cosmo non è una navicella che ci trasporta come esseri diversi piovuti da chi sa dove: ne siamo anche noi un elemento costitutivo e, più viviamo con i ritmi della natura e ci immergiamo nel silenzio, più siamo capaci istintivamente di comprendere il funzionamento di questa immensa Intelligenza, le misteriose corrispondenze che legano ogni parte al tutto. La Mente, l’Intelligenza dell’universo è quella che gli antichi hanno chiamato la Sapienza di Dio, che tutto ha creato e crea quotidianamente con un ordine armonico fatto di “misura, numero e peso” (Sap. 11,20).
Immerso e diffuso nel nostro corpo esiste dunque un fluido immateriale, che è parte dell’energia intelligente dalla quale tutta la materia è pervasa. Da questa energia promana la nostra occulta forma di luce, come l’onda che si leva dalla superficie del mare, acquisendo un’apparente individualità, per poi venire riassorbita nel corpo eterno ed infinito da cui proviene. Ed un’onda segue all’altra, tutte generate dalla medesima acqua, tutte individualità specifiche e nello stesso tempo unica entità. Contemplando la forza possente e il movimento continuo del mare sotto l’azione del vento, abbiamo di fronte l’icona della vita. Non a caso la Genesi, descrivendo il principio della creazione, usa l’immagine dello Spirito che, come una brezza, si librava sulle acque primordiali (Gen.1,1).
E’ questa consapevolezza di infinito e di eterno un atto di fede in qualcosa che le religioni ci invitano a credere? No, è una profonda comprensione che scaturisce dall’interno di noi, dalle viscere, dalla mente, dal cuore. Questa consapevolezza ci viene dalla condivisione del tutto: chiamiamola intuizione, chiamiamola sapienza, chiamiamola come ci pare, essa è guida alla ragione, che cerca in modo inappropriato di dare parole e linguaggio a ciò che non è esprimibile. Non è importante che a dirlo siano anche le religioni; è il cosmo stesso che dentro di noi grida: siamo eterni ed infiniti!