In memoria di padre Goffredo Viti

Narra l’evangelista Luca che il vecchio Simeone sapeva di dover vedere il Messia prima di morire. Un giorno lo Spirito gli suggerì di recarsi al Tempio perché lì avrebbe visto Colui che aspettava. Simeone, spinto da questa intuizione, si recò al Tempio e lì vide una donna che con suo marito portava un bambino per la circoncisione, ed egli seppe che quel bambino era il Messia.
Non sorridiamo: lo Spirito dirige in modo misterioso i nostri passi. Padre Goffredo aveva costituito una confraternita templare presso il monastero della Certosa di Firenze ed io avevo partecipato ad alcune loro iniziative. Egli presentò il mio libro “Le porte celesti” e ci eravamo ripromessi di vederci e di parlare della Certosa e dei templari. Io gli chiesi una copia del bel libro sulla luce nelle abbazie cistercensi. Mi rispose che non me lo avrebbe mandato, ma che voleva consegnarmelo personalmente, in modo che fosse l’occasione per parlare. Così passarono i mesi senza che mai io trovassi il tempo per andare in Certosa. Finchè un giorno sentii l’urgenza di andare: mi pareva che Goffredo mi chiamasse e mi invitasse a raggiungerlo per quel colloquio da me troppo a lungo rimandato. Così mi recai alla Certosa e chiesi di lui. C’erano anche gli amici templari e furono loro ad indicarmelo, steso sul catafalco. Era morto improvvisamente.
Ho sempre pensato che a chiamarmi con tanta urgenza fosse stato proprio Goffredo e che misteriosamente volesse chiedermi di proseguire la sua opera insieme con gli amici templari che aveva lasciato.
Sono certo che lo Spirito parla attraverso vie insondabili, attraverso quelle che comunemente chiamiamo coincidenze, casualità,  ma che altro non sono se non l’irruzione nel nostro universo apparente della realtà invisibile.
Dunque non mi meraviglia che Simeone sapesse di dover andare al Tempio proprio quel giorno, che quel bambino fra tanti fosse il Messia.
Il 5 gennaio a San Miniato al Monte, Bernardo celebrerà una messa di suffragio a cinque anni dalla morte di Goffredo. Io non potrò esserci materialmente, ma ci sarò col cuore.

Condividi l'articolo

2 commenti su “In memoria di padre Goffredo Viti

  • Preghiera per i defunti
    data da Rudolf Steiner

    A GOFFREDO
    Voi che vegliate sulle anime nelle sfere del cosmo,
    Voi che tessete la sostanza nelle anime del cosmo,
    Voi sorti dalla saggezza per agire nell’amore,
    Voi che proteggete l’essere umano reso allo stato di anima,
    Spiriti, guardate al nostro amore,
    ascoltate le nostre preghiere
    che desiderano unirsi al fiume delle vostre forze soccorritrici
    per meglio presentire lo Spirito ed irradiare l’amore.
    Dallo Spirito proviene ogni esistenza,
    nello Spirito è radicata ogni vita,
    verso lo Spirito evolvono tutti gli esseri.
    Dirigiamo verso le sfere spirituali
    Il fedele amore che noi abbiamo concepito
    per unire le nostre anime alla tua, caro GOFFREDO.
    Tu devi incontrare con amore i nostri pensieri
    allorché, dalla regione luminosa in cui tu aleggi,
    il tuo desiderio si orienta verso le nostre anime
    per trovarvi ciò che tu attendi da esse;
    che il nostro amore, offerto a te, caro GOFFREDO
    ci unisca a ciò che ora ci avvolge,
    rinfrescando ciò che ti può bruciare,
    riscaldando ciò che ti può far gelo.
    Sollevato dall’amore, compenetrato di luce, sali verso le altezze.
    Dallo Spirito proviene ogni esistenza,
    nello Spirito è radicata ogni vita,
    verso lo Spirito evolvono tutti gli esseri.

    Ciò che vive nell’universo esiste solo creando in sé
    i germi di una nuova vita.
    L’anima cede alla morte
    solo per evolvere in uno slancio immortale;
    va verso forme di vita senza posa rinnovate.
    Ricevono Angeli, Arcangeli, Archai,
    nel tessere dell’etere,
    la rete del tuo destino, caro GOFFREDO
    Diventano essenza nelle Potestà,
    Virtù, Dominazioni,
    nel sentire astrale del cosmo,
    le giuste conseguenze della tua vita terrena, caro GOFFREDO,
    risorgono nei Troni, Cherubini, Serafini,
    come di loro essenza operosa,
    le azioni creatrici della tua vita terrena, caro GOFFREDO
    Protettori della tua anima, guardiani vigilanti,
    che la vostra ala porti l’amore implorante
    delle nostre anime agli esser umani
    che nelle sfere sono rimessi alla vostra custodia,
    affinché le nostre preghiere unite al vostro potere
    soccorrano col loro irradiare
    coloro che con amore esse cercano.
    Dallo Spirito proviene ogni esistenza,
    nello Spirito è radicata ogni vita,
    verso lo Spirito evolvono tutti gli esseri.
    Eleviamo il nostro sguardo verso di te, caro Goffredo
    nel mondo spirituale in cui tu sei, caro Goffredo,
    che il nostro amore calmi ciò che ti può bruciare,
    che il nostro amore temperi ciò che ti può far gelo,
    che esso ti penetri e ti assista,
    mentre dalle tenebre dello Spirito
    tu ti avvii verso la luce dello Spirito.
    Possano le nostre anime seguirti, caro Goffredo
    nelle regioni spirituali,
    seguirti con l’amore che le colmava sulla Terra
    quando i nostri occhi ti vedevano ancora.
    Possa il nostro amore essere un balsamo
    per ciò che ti brucerebbe, per ciò che ti gelerebbe,
    possa esso vivere nell’unione che permane
    oltre il passaggio della soglia.
    Nella luce dei pensieri cosmici agiscono ora le anime
    che sulla Terra furono unite alla nostra.
    Che l’ardente vita del nostro cuore ti raggiunga
    come un soffio di calore
    laddove tu puoi sentire freddo di frescura
    Laddove tu puoi bruciare.
    Che i nostri pensieri vivano nei tuoi, caro Goffredo,
    Che i tuoi pensieri, caro Goffredo, vivano nei nostri.
    Ciò che vive nell’universo non esiste che creando in sé
    i germi di una nuova vita.
    L’anima cede alla morte
    solo per evolvere in uno slancio immortale;
    va verso forme di vita senza posa rinnovate.
    Nel principio era il verbo
    ed il Verbo era presso Dio
    ed il Verbo era Dio.
    Egli era in principio presso Dio:
    tutto è stato fatto per mezzo di Lui,
    e senza di Lui niente è stato fatto
    di tutto ciò che esiste.
    In Lui era la Vita
    e la Vita era la Luce degli uomini.
    Alle origini era la forza del ricordo,
    la forza del ricordo deve diventare divina,
    un essere divino.
    Tale sarà la forza del ricordo.
    Tutto ciò che nasce dall’Io
    deve diventare tale da generarsi con il ricordo
    trasformato dal Cristo, trasfigurato da Dio.
    In Lui la luce spendente elevantesi
    dal pensiero che si ricorda
    illuminerà la tenebra del presente.
    Le tenebre di oggi possano afferrare la luce
    del ricordo diventato divino!
    Ero unito a voi, restate uniti in me.
    Parleremo insieme
    il linguaggio della vita eterna;
    agiremo insieme
    laddove le azioni hanno un effetto;
    vivremo nello Spirito
    laddove i pensieri umani
    si incarnano nel Verbo dei pensieri eterni.
    Ex Deo nascimur
    In Cristo morimur
    Per Spiritum Sanctum reviviscimus.
    ’Āmēn- אמן
    DA ALEX

Rispondi a FRATRES TEMPLI Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *