Pubblicato nel 1996, il libro segna il definitivo passaggio di Renzo Manetti dagli studi sulla storia dell’architettura e della città a quelli sul simbolismo e sull’iconografia, fondati anch’essi sulla medesima accuratezza scientifica e documentaria degli studi precedenti. Tale passaggio era già stato delineato da una serie di brevi saggi apparsi nella rivista Il Governo fra il 1986 e il 1987, da “Antonio da Sangallo: arte fortificatoria e simbolismo neoplatonico nella Fortezza di Firenze” negli Atti del Convegno di Studi “Architettura militare nell’Europa del XVI secolo” Siena 1988 (vedi) e da “Amor Sapientiae nella facciata di Palazzo Medici”, in L’Architettura di Lorenzo Il Magnifico, Milano, 1992, nell’ambito delle manifestazioni per il centenario di Lorenzo il Magnifico (vedi).Idealmente il libro si collega alla ricerca di Giovanni Vannucci, frate dell’ordine dei Servi di Maria che indagò con libertà, coraggio e grande discernimento spirituale il mondo dei simboli e dell’esoterismo. Desiderium Sapientiae contiene alcuni saggi sul simbolismo sapienziale dell’architettura e dell’arte fra Medio Evo e Umanesimo. Il Campanile di Giotto a Firenze, l’abbazia cistercense di San Galgano, una Madonna del Parto di Taddeo Gaddi, il Palazzo e la Fortezza dei Medici, la Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli rappresentano alcuni fra gli episodi trattati; apparentemente distanti e scollegati, i loro simboli dimostrano invece la fratellanza spirituale presente nell’esoterismo delle tre grandi religioni monoteiste: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam. Fra l’XI e il XV secolo questa comunanza di temi e di esperienze spirituali trovò espressione nel Sufismo islamico, nella Cabbalà ebraica, nell’Alchimia (l’Arte Regale), nell’improvviso nascere e fiorire del ciclo del Graal, nella mistica cistercense e in quella dei Templari, che ebbero la Regola scritta proprio da San Bernardo. Nella Prefazione al volume, lo storico dell’arte Timothy Verdon ebbe così a commentare le pagine del libro: “Sono novità assolute, assolutamente convincenti, che ci fanno partecipare all’amorosa e minuziosa ricerca, da parte degli eruditi del ‘300, ‘400 e ‘500, di quelle cose che “occhio non vide né orecchio udì”, ma che l’anima sintonizzata con l’armonia dell’universo riesce, per via della grazia, a conoscere… Come nessun altro studioso di questa materia, poi – neppure il grande, compianto Eliade – Renzo Manetti scopre le radici medievali cristiane dell’esoterismo quattrocentesco e cinquecentesco, e nell’illustrarci il loro innesto nella più antica pianta giudaica e platonica, scrive una pagina sostanzialmente nuova di storia delle idee.”

Desiderium Sapientiae
Pubblicato nel 1996, il libro segna il definitivo passaggio di Renzo Manetti dagli studi sulla storia dell’architettura e della città a quelli sul simbolismo e sull’iconografia, fondati anch’essi sulla medesima accuratezza scientifica e documentaria degli studi precedenti. Tale passaggio era già stato delineato da una serie di brevi saggi apparsi nella rivista Il Governo fra [...]
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