RenzoManetti

Due amanti

“Stasera due appassionati amanti, dopo essersi cercati ed inseguiti per giorni e giorni, si rividero sul mare.

Nessuno se n’è accorto; né io, che ho sorpreso il loro casto convegno, ne parlai ad altri per non adombrare di curiosità volgare la loro gioia serena.

Come avvenne? udite.

 

Il sole tramontava schietto e raggiava ugualmente verso tutto il cielo.

Nell’aria non v’erano nubi che tentassero ricoprirlo, ond’egli nella sua innocente nudità neppure arrossiva.

Per tanto quieto candore la gente non aveva cura né sguardi ed ognuno rimaneva al suo lavoro ed al suo intimo pensiero.

Io invece, che l’osservavo, lo vidi d’un tratto, già presso a sparire nel mare, gonfiarsi orgoglioso e farsi vivido e rosseggiante.

 

Mi volsi rapido ad oriente.

La luna piena era comparsa sopra i monti, pallida, evanescente nell’azzurro.

Una carezza di ardore le giunse improvvisa dal sole ed essa parve un petalo di rosa veleggiante.

In quel momento i due astri, nella loro pienezza si divisero la signoria del cielo. 

Il sole ad occidente, la luna ad oriente.

Il sole fulgido di ardore, la luna pallida di languore. 

 

Poi il sole calò precipite in mare.

La luna, guarita da quella carezza, cominciò ad incedere maestosa verso il colmo e più rifulgeva ad ogni passo ed imperlava di luccicori i monti, le foglie, le onde e le pupille.

O sole, o luna, o casti amanti che io non ho tradito, mi accoglierete benigni quando mi dissolverò nell’azzurro?”

 

da Guglielmo Vita “Dolce Versilia” Firenze 1932

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