Sessantaseiesimo ritorno

 

Sono nato il giorno 23, una data la cui somma delle cifre genera il 5; nel mese di maggio, il quinto dell’anno.

Mi fu imposto il nome Renzo, un nome che da giovane non amavo perché mi sembrava riducesse l’originario Lorenzo ad una sorta di burla. Col tempo mi sono reso conto che il mio nome ha 5 lettere ed ho capito che casualità non esiste nelle nostre vite.

La mia è evidentemente sotto il segno del 5, per gli antichi numero dello Spirito, della quinta essenza.

Il mio anno di nascita è il 1952, la somma delle cui cifre dà 8, numero dell’infinito e dell’ottavo giorno, quello oltre il tempo, quello dell’eternità.

La somma di tutti i numeri che compongono la mia data di nascita, il 23 5 1952, dà il numero 9, che per Dante, i Fedeli d’Amore ed i Templari fu numero sacro, mistero e miracolo, irruzione della potenza della Trinità.

Questi numeri hanno misteriosamente indirizzato la mia vita?

Tutta la mia esistenza, fin da bambino, è stata caratterizzata da una sottile confidenza con la trascendenza, dalla consapevolezza di un oltre in cui siamo immersi, dalla ricerca della porta che introduce nella quinta dimensione.

Passata da un pezzo la metà dell’esistenza, si avvicina il momento in cui varcherò la soglia del ritorno al Principio e mi immergerò in un oceano mentale di pura energia.

 

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4 commenti su “Sessantaseiesimo ritorno

  • Caro Renzo, auguri con ritardo! In questo periodo apro il computer con ‘regolare irregolarità’… Grazie, perché ancora una volta mi hai regalato una passeggiata nel prezioso Orto dello Spirito… Sono d’accordo con te: nulla mai accade a caso e ce lo sottolineano improvvise e inaspettate – ma inaspettate veramente? o sperate? – combinazioni, che ci fanno percepire la presenza di coloro che – da noi amati per vari motivi – hanno varcato la Soglia, ma che ritornano in forma d’Amore a sostenerci in momenti difficili o per condividere i momenti sereni o… per accompagnarci nel varcare quella Soglia… Ancora tanti auguri e tanta serenità! Paola

  • Grazie Giovanni, grazie Paola. Era un pensiero che mi sentivo di condividere, consapevole tuttavia che solo pochi avrebbero saputo comprenderlo. Voi siete fra quei pochi.

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