RenzoManetti

Grazie

Cari amici,

la campagna elettorale si è conclusa e posso tirare il fiato.

Come ormai sapete non ho avuto abbastanza consensi per entrare in consiglio comunale ma, come disse l’amico Adriano al momento di candidarmi, il peggio che poteva capitarmi era in fondo in fondo quello di…essere eletto. Posso ora tornare alla mia vita di architetto, di studioso, di scrittore; posso nuovamente inebriarmi nella faticosa lettura del linguaggio sublime ed arcano di San Miniato al Monte, entusiasmarmi nella scoperta dei misteri di Leonardo, immergere l’anima nelle allegorie mistiche dei Fedeli d’Amore.

Questo mese e mezzo di campagna elettorale ha rappresentato un’esperienza molto bella, che ha permesso di conoscere nuove persone, alcune davvero belle, di rinsaldare vecchie amicizie, di provare l’emozione di sentirsi circondato di stima e di simpatia. Valeva davvero la pena di farlo. Provo riconoscenza per gli amici, vecchi e nuovi, che con entusiasmo mi hanno sostenuto, promuovendo il mio nome ed i miei propositi presso i loro conoscenti. Ringrazio anche coloro che hanno infine preferito votare altri candidati, perché rispetto una scelta che non intacca l’amicizia.

Ma non dimentico l’impegno civile contratto con chi mi ha votato: un impegno per modificare il piano urbanistico che la città ha adottato, rimuovendone freni e pesi in modo da imprimere slancio alla nostra economia, facendo sì che da burocratica amministrazione dei processi edilizi si trasformi in uno strumento efficace per difendere la bellezza della Firenze antica e rimuovere la pallida banalità di quella moderna. Lo dobbiamo anche al nuovo sindaco, Dario Nardella. Così nei prossimi giorni ci troveremo ancora, liberi da sospetti di propaganda elettorale e da condizionamenti politici, a lavorare su una questione così concreta.

Il nostro lavoro per Firenze riprende ora fuori dai sentieri un po’ logori della politica istituzionale, per seguire quelli certo più freschi e puliti dell’impegno civile e di una penna libera.

 

Un abbraccio a tutti

 

Renzo Manetti

 

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