L’Italia dopo le elezioni del 2018. Commento a caldo

 

Quello che i risultati di questa girata elettorale dimostrano è che noi italiani siamo stanchi del politicamente corretto e del buonismo alla Boldrini, siamo stanchi delle parole a cui non seguono fatti.

Renzi, sul quale tante speranze erano state corrisposte, paga le troppe parole rimaste senza fatti, una retorica rivelatasi vuota, parole come “speranza” che sanno più di boy scout che di politica.

Renzi paga la compromissione con il potere economico, con la finanza internazionale e con quella locale, l’essersi circondato di “amici” che hanno dato agli italiani l’impressione di pensare più ai propri affari ed ai propri stipendi che al Paese, di aver tenuta incomprensibilmente stretta una ministra favorita, attaccata alla poltrona come nemmeno nella prima Repubblica si era mai visto.

Renzi paga quello che ha sbandierato come l’atto più forte del suo governo: i famosi 80 € dati a babbo morto, un’elemosina che non ha inciso sulla vita delle nostre famiglie (poco più di una spesa al supermercato), togliendo risorse che potevano rilanciare occupazione e crescita. Già, la sbandierata crescita dell’1% del P.i.l.: bella forza essere il fanalino di coda della crescita mondiale, come l’elefantino Dumbo che trotterella affannato con la proboscide attaccata alla coda della mamma.

Renzi paga infine un rapporto (che agli Italiani suonava tanto di subordinazione) con Angela (anzi “Anghela”) Merkel.

Quanto all’Europa, non vedo come il risultato delle urne italiane possa sorprendere i nostri politici e burocrati d’Oltralpe. Ci hanno lasciati soli a fronteggiare un esodo biblico dai paesi africani e mediorientali, o meglio mi correggo: ci hanno aiutato a caricarli ed a portarli nei nostri porti, mai nei loro. Facile fare i generosi con i soldi e la casa degli altri!

La realtà è che oggi i 5 Stelle sono il primo partito, che il centro destra non è riuscito a raggiungere la soglia del 40% per un premio di maggioranza che consentisse di governare. Che la Lega, non più partito solo del nord ma di tutta Italia, ha sorpassato i moderati di Forza Italia. Oltre la metà degli Italiani ha scelto 5 Stelle e Lega. Ma un accordo fra loro sembra impossibile e Salvini è politico troppo intelligente per cadere in una trappola che lo vedrebbe come stampella del più forte.

E allora? Penso che il Presidente della Repubblica dovrà dare inevitabilmente incarico al leader del maggior partito, i 5 Stelle dunque, i quali cercheranno una sponda in L.E.U., che di corsa l’ha già promessa nonostante quanto diceva in campagna elettorale, e nel PD, o almeno in una parte del PD pronta a scaricare Renzi il quale, ancora una volta, non ha saputo far di meglio che annunciare le proprie dimissioni senza specificare quando.

E’ giusto mettere alla prova dei fatti e della realtà le promesse della campagna elettorale più ipocrita (o intrisa di promesse di incompetenti, il che sarebbe peggio) che la Repubblica abbia mai visto. In questo la capacità di comunicazione dei 5 Stelle è stata magistrale.

L’Italia avrà quindi probabilmente un governo farlocchio, fatto di anime diverse fra loro, di opinioni e strategie spesso all’opposto. Quanto durerà? Anche considerando il tenace attaccamento alla poltrona degli eletti, una crisi è inevitabile in tempi non lunghi. Basterà attendere il voto sui primi provvedimenti seri. Sull’immigrazione come possono conciliarsi le affermazioni di Di Maio e della Boldrini? Sulla sicurezza quelle di Grasso e di Di Battista? Eppure su questi temi si è giocato il voto degli Italiani.

Salvini non ha che da aspettare di veder passare nel fiume il cadavere del suo nemico.

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